Discussione delle mozioni sulla politica europea dell’Italia

CAMERA DEI DEPUTATI – XVI LEGISLATURA

Resoconto stenografico dell’Assemblea

Seduta n. 576 di mercoledì 25 gennaio 2012


ROCCO BUTTIGLIONE.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor Presidente del Consiglio, la speculazione internazionale contro l’euro ha individuato l’Italia come anello debole della catena che lega fra loro gli Stati che hanno adottato una moneta comune e si sono costituiti di fatto come avanguardia verso una unione sempre più stretta, anche politica, dei popoli europei. In Italia si gioca una parte decisiva della partita per il futuro dell’Europa.

Si sente parlare tra di noi, a volte con grande leggerezza, del fallimento dell’euro e di un ritorno indietro verso l’epoca degli Stati nazionali, o peggio, di ipotetici Stati subnazionali. Non so se è chiaro a tutti che cosa questo vorrebbe dire: proprio la crisi presente mostra con evidenza che possiamo essere sovrani insieme come europei, oppure possiamo essere meno oggetto delle decisioni dei poteri forti di questo mondo, perdendo la nostra sovranità ciascuno per conto suo. Sovranità significa anche benessere.

Il fallimento dell’euro ci porterebbe un’inflazione rovinosa, che dimezzerebbe il valore dei nostri salari e dei nostri risparmi e raddoppierebbe la nostra disoccupazione. Sono consapevoli di questo scenario quei politici che, con straordinaria superficialità, oggi in Italia scommettono sul fallimento dell’euro e dell’Europa?

Le principali forze politiche italiane hanno compreso la portata della sfida ed hanno privilegiato la volontà di servire l’Italia al di sopra degli interessi di partito. L’onorevole Berlusconi ha dato le dimissioni rinunciando ad un mandato conferito dal voto popolare per consentire la formazione di un Governo più forte e con una più ampia base parlamentare.

L’onorevole Bersani ha rinunciato a chiedere elezioni che, con ogni probabilità, avrebbero visto la vittoria del suo partito, per consentire la più vasta mobilitazione di forze necessaria per affrontare la crisi. Credo che sia giusto dare atto ad ambedue dello spirito di servizio ed interesse nazionale che hanno mostrato in questa occasione (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo).

L’onorevole Casini e tutto il Terzo Polo da tempo avevano indicato la necessità di una comune assunzione di responsabilità di tutte le forze politiche per mettere la nave dell’Italia in condizione di affrontare la tempesta. Lei, professor Monti, ha messo al servizio del suo Paese il suo prestigio e la sua vasta notorietà internazionale. Si è così giunti alla formazione del presente Governo, che ha ben operato.

Contiamo di raggiungere nel 2013 il pareggio di bilancio e di conseguire in breve, con le misure adottate e con quelle da adottare, un altro e più importante pareggio, quello della competitività dell’Italia con quella degli altri Paesi europei a noi più simili e più vicini, primo fra tutti la Germania. Pag. 47

Le misure prese hanno parzialmente ripristinato la fiducia dei mercati. Sul breve periodo riusciamo a finanziarci a tassi accettabili, circa la metà di quelli del momento più acuto della crisi. Sul lungo periodo i mercati mostrano una maggiore diffidenza, anche se, negli ultimi giorni, non mancano segnali incoraggianti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *