PA, Dadone: «servono snellimento e innovazione normativa»

La Commissione bicamerale per la Semplificazione del Parlamento italiano ha svolto l’audizione del Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, per acquisire elementi di conoscenza sugli intendimenti del Governo in materia di semplificazione, amministrativa e normativa, finalizzata a migliorare la qualità della regolazione e a ridurre i costi gravanti su cittadini e imprese.

Il Ministro ha cominciato il suo intervento affermando che «l’inflazione normativa costituisce uno dei grandi intralci alla competitività e alla crescita del Paese. Per questa ragione è essenziale l’impegno del Governo ad avviare quella nuova stagione di riordino normativo e di codificazione di cui il Paese stesso ha bisogno al fine di arginare il disordine normativo dal quale deriva la difficoltà di individuare con certezza la disciplina applicabile».

«Il riordino legislativo e la codificazione per settori omogenei di materia – ha proseguito il Ministro – hanno la finalità di garantire la completezza, l’aggiornamento e la conoscibilità del diritto; la deflazione normativa e la migliore e più coerente manutenzione delle regole scongiurano, infatti, il rischio di incertezza del diritto che deriva da un eccesso di norme. A questo fine, gli appositi disegni di legge di delega che individuano i criteri direttivi e i settori organici di materia oggetto di codificazione sono all’esame del Parlamento».

Il Ministro Dadone ha segnalato che: «il dipartimento ha attivato una consultazione sulla semplificazione, che chiede ai cittadini quali sono i loro problemi burocratici, insieme a un’indicazione di priorità. Si concluderà il 15 marzo. Vorrei poi avviare un’altra consultazione per capire quali amministrazioni chiedono documenti che già hanno e che non dovrebbero richiedere al cittadino o alle imprese. Come, ad esempio, quelli non necessari agli adempimenti elettorali». «Persistono – aggiunge – processi autorizzativi non necessari: per i quali non è prevista una valutazione discrezionale da parte delle P.a. in concomitanza con adempimenti burocratici a carico delle imprese che non sono proporzionali alle dimensioni delle stesse, al settore di loro attività e soprattutto agli interessi pubblici da tutelare». Inoltre, «sussiste un sistema di controlli che appesantisce le procedure, producendo documentazioni e oneri organizzativi e procedimentali cui non corrisponde la certezza delle regole e degli obblighi. Nella giungla normativa e procedurale i cittadini e le imprese si perdono così come pure le stesse amministrazioni fanno fatica a dare adeguate risposte o facilitare i processi e l’erogazione di servizi».

Il Ministro ha parlato anche dei «tempi lunghi delle decisioni pubbliche» che «colpiscono direttamente la competitività e lo sviluppo del Paese. Ci si trova nella paradossale condizione in cui nonostante i numerosi interventi normativi implementati al fine di ridurre la durata dei procedimenti, non è stato mantenuto l’impegno per “tenere, effettivamente, sotto controllo” i tempi». A questo scopo il ministro ha confermato che per «ridurre effettivamente i tempi di conclusione delle procedure» provvederà «a rendere il rispetto dei termini di conclusione dei procedimenti un obiettivo prioritario sul quale valutare la dirigenza, ad esempio, affiancando a tale intervento l’utilizzo dei sistemi di protocollo automatizzato che consentano di individuare i tempi anomali e di intervenire sui ritardi». D’altra parte, fa notare la ministra, «i principi di semplificazione, da tempo introdotti nel nostro ordinamento e in particolare nella legge sul procedimento amministrativo, risultano ancora in larga misura inapplicati».

«È mia intenzione predisporre un “pacchetto” di azioni rapide di semplificazione ed individuare l’intero set di azioni, obiettivi, risultati attesi, responsabilità e modalità, e tempi di realizzazione attraverso una Agenda del Governo per la semplificazione, che faccia tesoro delle esperienze positive precedenti puntando in particolare a rafforzarle, ma soprattutto ad arricchirle di nuove azioni, anche correttive» ha proseguito la Dadone, «tale Agenda, quindi, da definire sulla base dell’ascolto degli stakeholder, come ho già iniziato a fare, di quel lavoro di squadra tra ministri di cui accennavo poco fa, del coinvolgimento costante di regioni e enti locali, che venga infine sottoposta all’approvazione del Consiglio dei ministri. … Una Agenda il cui stato di attuazione e i risultati dovranno essere verificati in tempo reale e resi pubblici sui siti istituzionali proprio per rilanciare e rafforzare quel rapporto biunivoco tra cittadini, famiglie, imprese e pubbliche amministrazioni».

Inoltre la Dadone ha aggiunto che: «proprio perché semplificazione fa rima con digitalizzazione, il punto di caduta» degli interventi del Governo «dovrebbe essere: “La Pa nel tuo smartphone”. Una semplice app che possa essere usata per ogni notifica, trasmissione e condivisione documentale da e verso la Pa, ivi comprese le segnalazioni di criticità, ma anche di buone pratiche. Un canale di comunicazione biunivoco, snello, sempre attivo e sempre accessibile tra Pa e utente».

Inoltre il Ministro per la Pubblica Amministrazione ha evidenziato che: «particolare impegno vorrei dedicare alla realizzazione di semplificazioni mirate a coloro che sono in condizioni di maggiore vulnerabilità come le persone con disabilità e i malati cronici. Ulteriore obiettivo è la rimozione degli ostacoli all’operatività degli sportelli unici per le attività produttive e l’edilizia e il completamento della semplificazione e standardizzazione della modulistica».

«In Italia la complicazione burocratica continua ad essere un costo insopportabile per i cittadini, le imprese e le stesse amministrazioni pubbliche», ha ricordato il Ministro Dadone, «la semplificazione e la riduzione dei costi della burocrazia sono driver indispensabili per rilanciare lo sviluppo del Paese, liberando risorse per la crescita e accelerare le decisioni pubbliche, sbloccare gli investimenti, dare certezza ai diritti dei cittadini e ridurre le diseguaglianze».

«C’è frammentazione delle competenze dei soggetti pubblici che intervengono nella medesima procedura o in procedimenti tra loro connessi e le criticità persistenti nel funzionamento degli sportelli unici» ha proseguito il Ministro, «si hanno adempimenti arcaici, procedure costruite sul modello tradizionale ‘cartaceo’, procedimenti e adempimenti non standardizzati che rappresentano un grave ostacolo alla digitalizzazione. In sostanza si è sostituita la macchina per scrivere con il pc senza adeguare i modelli organizzativi e le competenze complessive».

«Ci è stato chiaramente detto dai rappresentanti delle categorie economiche e sindacali come pure da quelli istituzionali e dei consumatori e utenti. Sono tutti d’accordo infatti che ciò di cui si necessita è una grande, convinta, efficace fase di semplificazione, snellimento e innovazione normativa e amministrativa … Lasciatemi sottolineare – ha concluso il Ministro per la Pubblica Amministrazione – che questo rappresenta il fulcro del rilancio non solo del sistema dell’amministrazione pubblica, ma dell’intero sistema Paese».

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