Ance: nel 2019 +2,3% investimenti costruzioni, «ma l’uscita dalla crisi non è vicina»

Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni

Il Presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili, Gabriele Buia, ha presentato a Roma lo studio dell’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, curato dalla Direzione Affari Economici e Centro Studi dell’Ance, che nel 2019 rileva un aumento degli investimenti in costruzioni cresciuti del 2,3% rispetto al 2018. Si tratta di un nuovo segno positivo dopo il +1,7% registrato nel 2018, ma «non si tratta di un aumento in grado di segnare una vera svolta e di stabilizzare un settore che negli ultimi 11 anni si è ridotto ai minimi storici».

L’economia italiana nel corso dell’ultimo decennio ha vissuto una grande recessione e, a differenza dei principali paesi europei, ancora non ha recuperato i livelli pre-crisi. Nello scorso anno, infatti, il Pil si è chiuso al di sotto del 4,1% rispetto al 2007 (contro il +11,3% della Francia e +15,5% della Germania). Il tasso di crescita registrato nel 2019 dall’economia italiana, infatti, è risultato prossimo allo zero e anche le prospettive per questo nuovo decennio, purtroppo, sono tutt’altro che entusiasmanti, complici oltre ai fisiologici problemi interni al nostro Paese, anche una situazione incerta del contesto internazionale.

La debolezza dell’economia italiana nel tempo è dovuta a scelte di politica economica ispirate al sostegno dei consumi piuttosto che degli investimenti. E’ mancato l’apporto del settore delle costruzioni.


COSTRUZIONI: TIMIDI SEGNALI POSITIVI MA NESSUNA INVERSIONE DI TENDENZA
Nel 2019 gli investimenti in costruzioni sono cresciuti del 2,3% rispetto al 2018. Non si tratta però di un aumento in grado di segnare una vera svolta e di stabilizzare un settore che negli ultimi 11 anni si è ridotto ai minimi storici.

A FINE 2019 INDEBOLIMENTO DELLA PRODUZIONE
Dopo un’iniziale fiammata della produzione, nella seconda parte del 2019, si registra una tendenza a un indebolimento.

OPERE PUBBLICHE: NEL 2019 VA BENE LA SPESA DEI COMUNI MA VA MALE QUELLA ANAS
A livello locale la spesa in conto capitale ha registrato un aumento del 16%, grazie allo sblocco degli avanzi di amministrazione degli enti locali e ai programmi di spesa previsti nelle ultime leggi di bilancio (piano spagnolo).
Grandi differenze tra il Nord che viaggia su percentuali di spesa oltre il 20% e il Sud fermo al +4%.
Tale aumento non riduce la forbice tra spesa corrente e spesa in conto capitale che rimane sotto del 47% rispetto al 2008.
Spesa investimenti comuni 2019: Totale Italia +16%, Nord Ovest 27%, Nord Est +20%, Centro +19%, Mezzogiorno +4%.
Nel 2019 si è verificato il primo segnale positivo +2,9% di investimenti in opere pubbliche, dopo una caduta iniziata nel 2005. La crescita del 2019 è, però, totalmente insufficiente per parlare di uscita dalla crisi per un comparto che ha perso complessivamente dal 2005 al 2019 il 58% degli investimenti.

ANAS: GRAVI RITARDI SUL PROGRAMMA INVESTIMENTI
Permangono difficoltà e incertezze per i grandi enti di spesa, quali Anas, a causa dei tempi lunghissimi di approvazione dei rispettivi Contratti di Programma che hanno determinato l’accumularsi di ritardi rispetto alla programmazione.
A queste difficoltà si sono aggiunti ritardi causati da: ristrutturazioni interne, lungaggini burocratiche e tempi troppo lunghi per approvare e bandire i progetti.
L’Anas , in quattro anni, ha realizzato meno della metà degli investimenti (SAL) previsti: solo 5 degli 11,1 miliardi di euro, pari ad appena il 45% degli investimenti programmati. Inoltre, la capacità di attuazione del programma è drasticamente calata nel corso del triennio ed è passata dal 67% nel 2016 a solo il 36% nel 2019

CONCESSIONARI AUTOSTRADALI: PROGRAMMA DI INVESTIMENTI IN RITARDO
«È in ritardo il programma di investimenti sulla rete autostradale da parte dei concessionari» afferma l’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, «per la manutenzione di 7.317 opere fra ponti, viadotti e gallerie sono stati spesi solo il 2,2% degli investimenti totali previsti”

FERMA LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO ITALIA
Ricostruzione Pubblica: già programmati 2,16 miliardi; dopo 3 anni e mezzo dal primo terremoto sono stati spesi solo 49 milionidi euro.
Ricostruzione Privata: attese 80.000 domande di contributo; solo il 13% dei danneggiati ha presentato domanda. Delle domande presentate, il 61% è ancora in istruttoria.

MERCATO IMMOBILIARE: CALO PERMESSI COSTRUIRE TEGOLA SULLA RIPRESA
Nel 2019 la produzione di nuove abitazioni è cresciuta del 5,4% rispetto al 2018. Negli anni precedenti, però, tale comparto ha evidenziato una drastica contrazione dei livelli produttivi di oltre il 70%, risultando il più penalizzato dalla lunga e pesante crisi. Continuano a crescere anche le compravendite che nel 2019 si sono attestate intorno alle 600mila unità.
Particolarmente allarmanti, però, sono i dati sui permessi di costruire che nel I trimestre 2019 sono diminuiti dello 0,9% nell’edilizia residenziale e del 7,9% in quella non residenziale.
Un calo che nei prossimi anni potrà portare effetti negativi sugli investimenti.

INARRESTABILE LA RESTRIZIONE DEL CREDITO
Nel secondo e terzo trimestre 2019 i finanziamenti alle imprese per il comparto residenziale hanno registrato diminuzioni, rispettivamente del 2,2% e dell’1,8%, e quelli per il comparto non residenziale sono scesi di oltre il 30% rispetto ai primi nove mesi del 2018.
Un rinnovato blocco del credito per il settore!
Diminuiscono anche i mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni erogati in Italia. I dati dei primi nove mesi del 2019 sono negativi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un calo dell’8,2%.

LE PREVISIONI: LA TIMIDA CRESCITA GIÀ RALLENTA
L’attuale rallentamento dell’economia generale impatterà anche sulle costruzioni, ridimensionando i primi dati positivi riscontrati nel 2019.
La Legge di bilancio per il 2020 ha penalizzato la spesa in conto capitale, destinando gli spazi finanziari concordati con la Commissione Europea a spese di natura corrente, nel tentativo, più volte fallito, di sostenere la crescita economica attraverso i consumi, piuttosto che con gli investimenti pubblici.
Come più volte accaduto negli ultimi anni, le nuove risorse destinate agli investimenti pubblici nella Legge di bilancio vengono rimandate sempre all’anno successivo.
«L’attuale rallentamento dell’economia generale impatterà anche sulle costruzioni, ridimensionando i primi dati positivi riscontrati nel 2019», rileva l’Ance, che prevede per il 2020 un aumento degli investimenti in costruzione solo dell’1,7% in termini reali.
Con riferimento ai singoli comparti: gli investimenti nella nuova edilizia abitativa segnano +2,5% rispetto al 2019 dunque prosegue la tendenza positiva, seppur di intensità più contenuta rispetto agli anni precedenti; sul fronte degli investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo si prevede un incremento dell’1,5% grazie all’impatto dei primi interventi con eco e sismabonus su interi condomini e del bonus facciate. Quanto agli Investimenti in non residenziale privato +0,4% e, infine, investimenti in opere pubbliche +4%.


EDILIZIA AI LIVELLI PRE-CRISI SOLO NEL 2045
La previsione Ance per il 2020 è di un aumento degli investimenti in costruzione solo dell’1,7% in termini reali Con riferimento ai singoli comparti:
• Investimenti nella nuova edilizia abitativa +2,5% rispetto al 2019 – prosegue tendenza positiva, seppur di intensità più contenuta rispetto agli anni precedenti.
• Investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo +1,5% grazie all’impatto dei primi interventi con eco e sismabonus su interi condomini e del bonus facciate.
• Investimenti in non residenziale privato +0,4%.
• Investimenti in opere pubbliche +4% dovuto essenzialmente alla ripresa dei bandi di gara degli anni precedenti e al rifinanziamento del Piano spagnolo.
DI QUESTO PASSO CI VORRANNO 25 ANNI PER USCIRE DALLA CRISI, NEL 2045!!!

Osservatorio – Gennaio 2020 pdf 2,4 Mb
NOTA DI SINTESI_Osservatorio – Gennaio 2020 pdf 515,8 Kb
Slide di presentazione_Osservatorio – Gennaio 2020 pdf 2,7 Mb
Presentazione Promo PA pdf 1,3 Mb
Dossier agenzie stampa pdf 364,8 Kb
Dossier stampa Osservatorio aggiornato pdf 5,6 Mb

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