Crisi economica e infanzia a rischio: un bambino su quattro è povero

 

bambini-poveri I dati del dossier di Save the Children «Il paese di Pollicino» mostrano le fragilità delle famiglie italiane. Petizione online e appello al governo

Crisi economica e minorenni. Una fragilità che si affianca a un mondo indifeso. In Italia i bambini che vivono al di sotto della soglia di povertà sono aumentati del 7% in quattro anni e sono quasi uno su quattro: il 22,6% del totale.

«Il paese di Pollicino» è il titolo del nuovo dossier di Save the Children anticipato dal Corriere.it in anteprima, che presenta i numeri della crisi. E anche delle proposte per far uscire dalla condizione di povertà assoluta più di 300mila bambini.

IDENTIKIT DEL BAMBINO POVERO – Primi in classifica i bambini con un solo genitore, quasi uno su tre è povero. Poi i bimbi delle famiglie numerose, a seguire i figli delle coppie giovani. Colpa principale? assenza o precarietà nel lavoro dei genitori. Nella classifica, a seguire, ci sono i figli del le famiglie del sud Italia e in coda ci sono quelli degli immigrati.

LA PETIZIONE ONLINE – «Ricordiamoci dell’infanzia» recita l’appello rivolto al presidente del Consiglio Mario Monti e ai ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. I loro volti da bambini usati nella campagna sono finti, ma i primi firmatari dell’appello, celebri personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, hanno prestato realmente la loro immagine di fanciulli per promuovere l’appello che si può firmare online a partire dal 15 maggio.

DIRITTI A RISCHIO – «Abbiamo deciso di lanciare per tutto il mese di maggio una nuova campagna in aiuto all’infanzia a rischio in Italia che si rivolge prima di tutto al governo ma intende coinvolgere anche singoli cittadini, imprese, il mondo della cultura e dell’informazione» ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. «Il bisogno di crescere e svilupparsi da un punto di vista fisico, psichico, intellettuale e sociale, legato al reddito delle famiglie di appartenenza, è un diritto a rischio per i minori».

ALIMENTAZIONE, ISTRUZIONE E AMBIENTE -«Povertà di relazioni e di salute, cattiva alimentazione, carenza abitative, di servizi e opportunità educative, sono tutti fattori da considerare» spiega il dossier «Il paese di Pollicino», che riporta come «Il 5,5% delle famiglie con minori dichiara di avere difficoltà a fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni», con picchi nelle Isole (8,9%) e nel ricco Nord-Est (7%). E l’allarme scatta anche con l’istruzione: «il 18,9% dei giovani tra 16 e 24 anni hanno conseguito soltanto il diploma di scuola media e non prendono parte ad alcuna attività di formazione».

LE PROPOSTE- Un piano nazionale di lotta alla povertà minorile basato su quattro interventi: 1) sgravi fiscali per ogni figlio a carico o di voucher per l’acquisto di beni essenziali; 2) servizi per il sostegno della genitorialità, quale un piano di investimenti straordinari per gli asili nido; 3) misure di sostegno al lavoro femminile e per favorire la conciliazione fra lavoro e famiglia, quale l’istituzione di un fondo di garanzia per mamme imprenditrici per favorirne l’accesso al credito; 4) infine valutazione di impatto sull’infanzia di ogni nuovo provvedimento legislativo.

Per attuare il piano sarebbe necessario un progressivo adeguamento delle risorse destinate all’infanzia agli standard degli altri Paesi europei «passando dall’attuale investimento dell’1,3% del Pil al 2% entro il 2020».

LE ADESIONI – A sostegno di «Ricordiamoci dell’infanzia» ha già aderito un nutrito gruppo di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, tra cui: Erri De Luca, Gianrico Carofiglio, Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Neri Marcoré, Caterina Guzzanti, Marco Marzocca, Filippo Nigro, Vinicio Marchioni, Nicolas Vaporidis, Andrea Sartoretti, Irene Ferri, Roberta Capua, Sabrina Impacciatore, Massimo Wertmuller, Gaia De Laurentiis.

TUTTI IN PIAZZA- Il 25 maggio a Roma in Piazza San Silvestro si terrà un evento di mobilitazione popolare: circa 800 bambini, aiutati da un artista di street art, potranno realizzare su appositi pannelli alcuni disegni e slogan sul tema «Il mondo che vorrei per me». E’ chiesto a tutti i partecipanti di portare con sé una foto di quando erano piccoli e, in un dato momento, di affiggerla su uno dei pannelli presenti in piazza per testimoniare la loro adesione alla campagna. La campagna prosegue poi fino al 27 maggio in altre 13 città italiane.

 

Manuela Pelati, Corriere.it

 

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